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Il Fondo Sociale per il Clima è il nuovo strumento europeo per la lotta alla povertà energetica

3 mag 2023

Sono cinque i nuovi provvedimenti adottati in via definitiva dal Parlamento Europeo al fine di raggiungere e rilanciare l’obiettivo del “Fit for 55”, la strategia pensata per ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto a livelli registrati nel 1990.


Tra questi, quello che sottolinea la necessità di un impatto sociale è - come dice il nome stesso - il Fondo Sociale per il Clima (SCF) la cui creazione avverrà nel 2026. L’obiettivo è supportare le famiglie vulnerabili, le piccole imprese e tutti coloro particolarmente colpiti dalla povertà energetica e dei trasporti.


Nello specifico, il Fondo finanzierà misure sia a lungo che a breve termine tra cui:

  • la riduzione delle tasse e dei canoni energetici o fornitura di altre forme di sostegno diretto per combattere l’aumento dei prezzi del trasporto su strada e del combustibile per riscaldamento;

  • incentivi per la ristrutturazione e il passaggio a fonti rinnovabili negli edifici;

  • incentivi per il passaggio dal trasporto privato a quello pubblico, oltre al car sharing e alle biciclette;

  • sostegno allo sviluppo del mercato dell’usato per i veicoli elettrici.


Tali misure verranno in parte finanziate dai ricavi della messa all'asta delle quote di ETS II, una delle altre novità approvate in plenaria dal Parlamento Europeo. Si tratta di un allargamento agli edifici e al trasporto su strada - oltre che a quello marittimo e aereo - del sistema di scambio di quote di emissione (ETS) già esistente. Un parte dei ricavi, circa 65 miliardi di euro, saranno dunque destinati a combattere la povertà energetica in Europa. A questo importo si aggiungerà un’ulteriore quota coperta da risorse nazionali per un totale stimato di 86.7 miliardi di euro. 


Il testo normativo dovrà ora essere formalmente approvato dal Consiglio per entrare in vigore.


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