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Affrontare la crisi socio-ecologica: La sfida della povertà energetica nell'era dell'eco-welfare

27 giu 2023

Durante l’ultimo evento tematico organizzato da RETE ASSIST, rivolto ai TED e PARTNER della rete, Lorenzo De Vidovich, ricercatore dell’Università degli Studi di Trieste, ha esposto l’attuale situazione ambientale sotto una lente sociale.


Parlando della crisi climatica, spiega come sia necessario analizzare le relazioni tra la questione ambientale e la sostenibilità dei sistemi di welfare, che al momento si trovano ad affrontare una crisi fiscale. Infatti, la crisi ambientale è data dal fatto che la natura viene trasformata in merci, ma le emissioni crescono più velocemente rispetto alle capacità degli ecosistemi di riassorbirle, in più, la concentrazione di risorse per accumulare ricchezza entra in conflitto con la redistribuzione di risorse a supporto dei sistemi di welfare. Dagli anni ‘80 la difficoltà di garantire diritti sociali e redistribuzione dei servizi ha portato ad un aumento delle diseguaglianze socioeconomiche.


L'obiettivo per il 2050 è la decarbonizzazione e la sicurezza energetica, che implica lo sviluppo di tecnologie per le energie rinnovabili, l'efficientamento energetico e la riduzione della domanda di energia. Tuttavia, il modello di welfare attuale, basato sulla crescita economica insostenibile, contribuisce alla crisi socio-ecologica.


La crisi socio-ecologica si manifesta attraverso l'accelerazione dell'accumulazione capitalistica e l'artificializzazione dell'ambiente, che superano la capacità degli ecosistemi di assorbire le emissioni. Allo stesso tempo, vi è una contraddizione tra la funzione di accumulazione economica dello Stato e la necessità di redistribuzione delle risorse per sostenere i sistemi di welfare.


Le diseguaglianze socioeconomiche aumentano a causa del degrado ambientale, che porta a deforestazione, erosione della biodiversità e aumento dei rischi idrogeologici. Il paradigma dominante per affrontare queste sfide è la modernizzazione ecologica, che promuove l'accesso differenziato alle tecnologie.


L'eco-welfare, al contrario, integra la sostenibilità dei sistemi di welfare con la decrescita, la decarbonizzazione e la transizione energetica. La povertà energetica è considerata un elemento chiave in questa prospettiva, in cui l'energia è vista come un servizio essenziale per il benessere. È importante considerare sia la dimensione sociale (salute, lavoro, contesto di vita) che quella territoriale (luogo di residenza).


Per affrontare questa sfida (PE), è necessario promuovere politiche eco-sociali, decarbonizzazione, transizione energetica ed educazione energetica. Possibili soluzioni includono l'istituzione di comunità energetiche rinnovabili, l'utilizzo di soluzioni basate sulla natura e l'implementazione di programmi di educazione energetica.ù


In conclusione, la povertà energetica rappresenta un campo in cui è possibile attuare interventi eco-sociali. Le comunità fragili presentano carenze nelle loro capacità di gestire i consumi energetici. Tuttavia, attraverso l'adozione di approcci sostenibili e la sensibilizzazione sul tema, è possibile lavorare verso una riduzione della povertà energetica e una maggiore sostenibilità.

 

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