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Povertà energetica estiva: gli aggiornamenti dall’Energy Poverty Advisory Hub

25 ago 2025

Negli ultimi mesi l’Energy Poverty Advisory Hub (EPAH) ha acceso i riflettori su una delle sfide più urgenti ma ancora poco esplorate: la povertà energetica estiva (SEPOV). Se fino a oggi l’attenzione si è concentrata soprattutto sul freddo invernale, il rapido aumento delle ondate di calore sta mostrando come l’estate possa diventare un periodo altrettanto critico, soprattutto per le persone e le comunità più vulnerabili.

A luglio 2025 l’EPAH ha organizzato due momenti di confronto che hanno posto al centro proprio questo tema: il 1° Practitioners’ Event e il 19° Lunch Talk. Insieme, hanno offerto un quadro ricco di dati, esperienze e raccomandazioni politiche, mostrando quanto sia urgente ripensare le politiche sociali ed energetiche alla luce dei cambiamenti climatici.


Cool Solutions for Hot Regions


Il 1° luglio 2025, circa 70 esperti, ricercatori, rappresentanti delle istituzioni locali e organizzazioni della società civile si sono riuniti per discutere di “Cool Solutions for Hot Regions”. L’incontro, svoltosi durante una delle più intense ondate di calore degli ultimi anni, ha messo in evidenza come il caldo estremo non sia solo un disagio, ma una vera e propria minaccia per la salute e la sicurezza delle famiglie con minori risorse economiche.

Alcuni dati parlano chiaro: in Europa solo il 19% delle famiglie ha accesso all’aria condizionata (negli USA sono il 90%), mentre il fabbisogno di raffrescamento è quadruplicato dagli anni ’80. In città come Lisbona, il 57% dei nuclei familiari dichiara difficoltà a mantenere la casa fresca in estate.

Da questi numeri emergono le sfide, ma anche le proposte: nuove metriche per misurare la povertà energetica estiva, investimenti in soluzioni basate sulla natura, urbanistica inclusiva, tariffe energetiche flessibili, e soprattutto un maggiore coinvolgimento delle comunità locali. Interessante anche il richiamo a recuperare il sapere tradizionale legato alla “cultura del caldo”, cioè le strategie intergenerazionali per affrontare le alte temperature.


Heat stress: un rischio sanitario urgente


Il 16 luglio 2025, durante il 19° Lunch Talk, l’attenzione si è spostata sui rischi sanitari del calore. Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, il 19% dei cittadini europei non riesce a mantenere un livello di comfort termico d’estate. Gli anziani, i bambini, i lavoratori all’aperto e chi vive in case sovraffollate o scarsamente isolate sono i più esposti.

Gli interventi hanno sottolineato che le politiche di ristrutturazione energetica, se non ben calibrate, rischiano di aumentare le disuguaglianze. Sono stati citati esempi positivi come i programmi francesi e belgi che legano l’efficientamento a criteri di equità sociale, o le iniziative locali che trasformano cortili scolastici asfaltati in oasi verdi urbane.

Anche in questo caso è emerso quanto sia decisivo il coinvolgimento dei cittadini: dalla raccolta di dati in tempo reale con sensori comunitari, fino ai momenti di dialogo sul territorio per capire come le famiglie affrontano concretamente il caldo.


Una comunità di pratica in crescita


Gli eventi di luglio hanno dimostrato come la povertà energetica estiva non possa più essere ignorata. Per affrontarla servono azioni multilivello: misure immediate come spazi pubblici rinfrescati o kit di raffrescamento, ma anche riforme strutturali su edilizia, pianificazione urbana e diritti energetici.

Attraverso i suoi eventi – i Practitioners’ Event come spazi di approfondimento e i Lunch Talk come momenti di confronto accessibili e regolari – l’EPAH sta costruendo una vera e propria comunità di pratica europea. Una rete dove ricercatori, enti locali e associazioni condividono strumenti, dati e soluzioni per garantire che la transizione energetica sia non solo verde, ma anche giusta e inclusiva.


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