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Osservare i consumi per cambiare abitudini: un anno di monitoraggio nelle case italiane

3 nov 2025

Quattro città, sedici famiglie, dodici mesi di osservazione e un obiettivo comune: capire come si consuma energia nelle abitazioni italiane e come ridurre gli sprechi. Questo è il fine dell’indagine “Le buone pratiche di consumo energetico”, promossa da RETE ASSIST nell’ambito del progetto “CircE – Circular Energy & Circular Economy”, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e realizzato in collaborazione con diverse associazioni di tutela dei consumatori: Unione Nazionale Consumatori,  Unione Nazionale Consumatori – Comitato Provinciale di Ravenna e Faenza, ADOC, ADOC Abruzzo, U.Di.Con, U.Di.Con Regionale Calabria e U.Di.Con Regionale Lazio.


Il monitoraggio, attivo tra ottobre 2024 e settembre 2025 nelle città di Bologna, Roma, Torino e Reggio Calabria, ha raccolto dati dettagliati sui consumi elettrici domestici in contesti climatici differenti, offrendo una fotografia rappresentativa delle abitudini energetiche italiane. Ogni famiglia è stata dotata di un kit di monitoraggio “smart” composto da quattro spine intelligenti, un lettore di consumi installato sul contatore e un hub per la raccolta dei dati.

Le famiglie hanno collegato le spine ai principali elettrodomestici – frigorifero, forno, piastra da cucina e altri dispositivi – mentre il lettore da contatore ha consentito di misurare i consumi complessivi dell’abitazione. Periodicamente, RETE ASSIST ha inviato report personalizzati con analisi e suggerimenti per migliorare l’efficienza energetica.


Il monitoraggio ha restituito dei risultati interessanti: le famiglie che hanno seguito i consigli di risparmio hanno ridotto i picchi di consumo e sviluppato una maggiore consapevolezza nell’uso dell’energia. La possibilità di visualizzare i dati in tempo reale tramite app ha reso più semplice comprendere l’impatto delle proprie scelte quotidiane. Il monitoraggio ha confermato che anche piccoli cambiamenti, se mantenuti nel tempo, possono ridurre in modo significativo i consumi.


Tra le buone pratiche più efficaci emerse dallo studio figurano: spegnere completamente i dispositivi in standby (fino al –10% dei consumi annui), usare gli elettrodomestici più energivori nelle fasce orarie convenienti, preferire cicli “eco” o lavaggi a basse temperature, e impostare temperature domestiche equilibrate (26 °C in estate e 19–20 °C in inverno). Anche il coinvolgimento di tutti i membri della famiglia si è rivelato determinante: comportamenti condivisi, come spegnere le luci inutili o regolare correttamente i dispositivi, hanno prodotto i risultati più duraturi.


Le conclusioni del report sottolineano che l’efficienza energetica non dipende solo dalla tecnologia, ma soprattutto dalla consapevolezza. Rendere i cittadini protagonisti attivi della gestione dei propri consumi è la strada più efficace per ridurre gli sprechi e combattere la povertà energetica in modo sostenibile e duraturo.

 

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