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Comunità Energetiche Rinnovabili: parte finalmente la consultazione pubblica

29 nov 2022

Dopo i ritardi lamentati nei mesi scorsi, il 28 novembre ha finalmente preso il via la consultazione pubblica sulle comunità energetiche. La scadenza è fissata per il 12 dicembre prossimo.


Il 28 novembre 2022 è stata aperta la consultazione pubblica sullo schema di decreto sulle comunità energetiche (CER). Dopo due anni di attesa, si intravede la fine della fase sperimentale che ha avuto come soggetto centrale le comunità energetiche rinnovabili italiane, e che, negli ultimi mesi, ha ritardato l’espansione e l’aumento sul territorio di queste iniziative locali.


Questa consultazione, presentata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con scadenza il 12 dicembre prossimo, ha l’obiettivo di descrivere novità e raccogliere osservazioni su ‘criteri e modalità per la concessione di incentivi volti a promuovere la realizzazione di impianti inseriti in comunità energetiche, sistemi di autoconsumo collettivo e sistemi di autoconsumo individuale e a favorire dinamiche di realizzazione degli impianti con processi partecipativi dei territori e con logica bottom-up’.


Alcune caratteristiche nominate non sono affatto nuove ma, al contrario, erano già state annunciate in precedenza. Tra queste l’aumento della potenza massima installabile sul singolo impianto pari a 1 MW (in precedenza, 200kW) e l’allargamento dell’area in cui i membri delle CER devono rientrare come sottesa alla cabina primaria, e.g., ca. 70 a Roma (in precedenza, secondaria, ca. 13.000 a Roma). Gli incentivi stessi sembrano essere rimasti in linea con la normativa vigente, cioè pari a 110 Euro/MWh; tuttavia, la tariffa verrebbe corretta per tenere conto dei diversi livelli di insolazione: il Nord Italia vede un ulteriore aumento di 10 €/MWh, mentre il Centro di 4 €/MWh. Una possibile modifica riguarda il prezzo di vendita dell’energia: qualora il 70% dell’energia è condivisa tra i membri della Comunità, la quota residua di energia può essere venduta al distributore al Prezzo Zonale Orario; se l’energia condivisa non supera questa soglia, il prezzo massimo a cui viene venduta l’energia elettrica in eccesso (i.e., non condivisa) non può superare gli 80 €/MWh. Questa ultima modifica pone dei problemi di convenienza alla partecipazione ad una CER per un singolo cittadino, che riceverebbe come tale il prezzo dell’energia elettrica a seconda dell'area geografica in cui si trova, e in aggiunta di difficoltà di calcolo dei benefici economici e studi di fattibilità. 


Nonostante queste aggiunte, il decreto si pone in continuità rispetto alla normativa temporanea vigente, sia in termini numerici di incentivi, sia per la possibilità di includere nel piano tariffario incentivante gli impianti che sono stati realizzati nelle CER sviluppate nel corso del 2021-2022.

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